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Qr code e vino: utilizzi presenti e futuri tra etichette delle bottiglie e menu di enoteche

Il qr code di menu digitale

Il Qr code esiste da oltre un quarto di secolo, ma solo con la pandemia il suo utilizzo ha subito una forte accelerazione in ambito enogastronomico. Il mondo del vino si è subito adeguato e questa tecnologia si presta benissimo ad estendere la narrazione dell'azienda vitivinicola ben oltre gli angusti confini dell'etichetta.


 

Quello dell’etichetta sulle bottiglie di vino è un argomento sensibile quanto di costante attualità. In un mercato così ampio, l’etichetta è il primo impatto che un consumatore ha con una storia, un mondo nascosto (e spesso che rimane tale) quale quello della filiera enogastronomica e del relativo vino che sta scegliendo, che sia in enoteca o al supermercato. Molto spesso è l’etichetta del vino a dettare la scelta di acquisto, grazie ad una grafica creativa o esplicativa, ad esempio.

 

Si aggiunge, inoltre, il fatto che quasi il 90% del consumatore medio di vino in Italia non conosca i procedimenti della filiera, per di più le differenze fra annate, tipi di invecchiamento, etc. Questo comporta il bisogno di farsi guidare, in un certo senso, dall’istinto e dalle conoscenze sul mondo vino che appartengono alla cultura generale. Quindi, se fino a qualche anno fa la regione o la zona di provenienza del vino favoriva la scelta d’acquisto, ecco che ora l’etichetta appare la skill essenziale che una bottiglia debba avere per essere notata.

 

Le cause, oltre alle suddette, possono essere molteplici: di sicuro, è da valutare l’ampliamento massiccio del mercato enologico globale, gli standard qualitativi più alti e omogenei, l’accessibilità al mercato tramite più configurazioni (tra cui quella digitale). L’utente che non appartiene a quel 10% di consumatore conoscitore della materia si dirige verso la semplicità. A sua volta, la semplicità della scelta viene dettata dalle immagini: di qui, appunto, l’importanza ritrovata dell’etichetta del vino.

 

L’equilibrio di un messaggio sincero

 

Sempre più produttori investono sul packaging del proprio vino, considerando che questo rappresenta il primo tassello della brand identity. Essenziale è equilibrare e comunicare visivamente la qualità del prodotto e non tradire le aspettative del cliente. In altre parole, non sarà la buona riuscita di un’etichetta a salvare una pessima annata. Viceversa, invece, appare una sfida più ardua.

 

Compito dell’etichetta è quindi quello di comunicare, con una sintesi estrema, la storia e le caratteristiche di un vino e della sua produzione. Ma quanto è difficile sintetizzare una storia, un lavoro durato anni e pieno di qualità da dover esaltare? Il presente ha le soluzioni giuste. Una di queste è il Qr Code sull’etichetta della bottiglia di vino.

 

Troppe informazioni in così poco spazio

 

Oltre a presentare lo storytelling dell’azienda, infatti, l’etichetta deve anche contenere per legge alcune informazioni che certificano la qualità della filiera. Quindi non solo un racconto, non solo le caratteristiche organolettiche di un vino, ma un’etichetta deve contenere codici, contatti, informazioni che rendano tracciabile la bottiglia. Tutto questo, chiaramente, per salvaguardare mercato e consumatore e, inoltre, per rendere realistico il rapporto fra produttore e utente finale che acquista la pregiata bottiglia di vino.

 

Sono tante informazioni che vengono inserite in uno spazio esiguo, per di più condito magari da elementi grafici necessari alla presentazione. In più, nel 2017 la Commissione Europea ha deciso che, proprio dal 2022, le etichette dovranno contenere anche tutti gli ingredienti utilizzati nella produzione dei vini.

 

Proprio come un qualsiasi prodotto alimentare presente sugli scaffali dei negozi. Chiaro è che un piccolo lembo di carta adesiva non potrà mai contenere tutto questo testo. Con l’implementazione di un Qr Code, invece, le cose possono cambiare e farsi più interessanti.

 

Il Qr Code entra a far parte del mondo vini

 

Il Qr code è un dispositivo digitale ormai presente da qualche anno nelle nostre vite. Soprattutto a causa della pandemia, in cui ha giocato un ruolo essenziale (e anche ecologico, ndr) nella produzione di menu digitali per ristoranti, bar , hotel e oltre. Evoluzione del codice a barre, il Qr code ha semplificato la comunicazione di numerose informazioni in un solo quadrato grafico, scansionabile con tutti gli smartphone di ultima generazione. In diversi casi ha esteso la capacità di espressione e racconto delle aziende, ciò che anche i produttori di vini si auspicano possa accadere.

 

Digitalizzare e abbattere le barriere

 

Non solo, perché l’uso del Qr code, dopo le disposizioni del 2017 che verranno adottate quest’anno, consentirà un ulteriore allargamento e stabilizzazione del mercato, in questo caso nei confronti dell’Europa e del Mondo intero. Con l’implementazione del Qr Code sulle etichette di vino le aziende non dovranno comunicare tutte le informazioni su carta e, quindi, stampate esclusivamente nella lingua di origine. Il Qr Code e, più in generale il sistema in cui è inserito, garantisce che la lingua possa cambiare in base alla localizzazione di chi scansiona il codice. Questo vuol dire abbattimento delle barriere linguistiche in un mondo che ha bisogno di esaltare costantemente le sue proprietà sensoriali, piuttosto che altro.

 

Sono standard questi che miglioreranno in modo significativo la qualità della filiera. Si renderà l’uso dell’etichetta grafica più equilibrato all’identità di un’azienda: ad esempio, un produttore in provincia dell’Aquila potrebbe così comunicare con un mercato del vino sloveno, croato, norvegese in modo più rapido e diretto. Inoltre, un mercato con più informazioni è un mercato di consumatori consapevoli, protagonisti delle evoluzioni in tal senso.

 

I Qr Code evitano la dispersione di informazioni vitali per un’azienda anche e soprattutto in relazione alla distribuzione del suo prodotto: in un ristorante che utilizza menu digitale, ad esempio, il Qr Code in etichetta di un vino potrà facilitare ulteriormente la scelta della bottiglia migliore, ottenendo come risultato la soddisfazione del cliente ed una costante crescita del rapporto fra produttori, distributori e consumatori.

 

Siamo dell’idea che questo processo di implementazione smart attraverso Qr code su etichette di vini possa aumentare la conoscenza nel mondo degli amanti (e consumatori) del vino.

 

 

 

 

 

 


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